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mercoledì 28 gennaio 2015

Regime dei minimi 2015: cambiamenti in vista per i nuovi tassati al 15%

Nuove novità in arrivo per il neo-nato regime di tassazione forfetaria al 15%. Rispetto ai c.d. ex-minimi si è registrato un inasprimento della pressione fiscale soprattutto per i professionisti. La contribuzione di questi dal 1° gennaio è passata dal 5 al 15% con l’aggravante di una determinazione dei costi in maniera forfetaria (indipendentemente dalla loro effettiva sussistenza), con coefficienti di redditività (al pari di ricavi – costi) dal 40 all’86%. Il fenomeno dell’apertura delle partite iva “low cost” registratosi nei mesi di novembre e dicembre 2014, nonché le numerose polemiche a tutto svantaggio dei nuovi contribuenti, hanno portato il legislatore a ritornare sui propri passi. Il sottosegretario all’economia Luigi Casera ha annunciato che nel per il Consiglio dei Ministri del 20 febbraio verrà utilizzata la delega fiscale con l’obiettivo di apportare significativi cambiamenti al regime in corso.


La misura su cui si concentrerà prevalentemente la delega fiscale riguarderà l’imposta sostitutiva al 15%, e, soprattutto, la modifica delle soglie di ricavi e compensi, che penalizzano in particolar modo proprio i professionisti che vedono dimezzato il limite (da 30mila a 15mila euro) rispetto all'anno e al regime precedente.

Il vero problema a questo punto riguarda tutti i soggetti che hanno iniziato l’attività al 1°gennaio 2015. Per questi, data la complessità dell’IVA in quanto tributo a liquidazione periodica, essa impatta in modo immediato sull’attività del contribuente. Un cambiamento delle regole in corso d’opera rischia di diventare un caos per professionisti e imprenditori che, scegliendo il regime ordinario al 1° gennaio (per mancanza dei requisiti) si ritroverebbero, a parità di condizioni, ad avere concorrenti con un regime di tassazione più agevolato. Gli “sfortunati” imprenditori di gennaio e febbraio sarebbero quindi costretti a mantenere un regime di “svantaggio” fino al 31/12/2015. Un caos del genere quindi rischia di ottenere un effetto boomerang. Chi è intenzionato ad aprire partita IVA per il momento starà a guardare alla finestra, una situazione che in un momento di crisi corre il rischio di disincentivare quei pochi imprenditori potenziali a entrare nel mercato.


LS

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